Certo ritornare dopo quasi 3 mesi a scrivere all’interno di queste pagine e parlare di Pavel Durov che viene arrestato in Francia non è il massimo della situazione. È anche vero che sin dalla nascita di questo progetto, abbiamo tratto il bello e il brutto di Telegram, così come abbiamo discusso in modo pacato all’interno della nostra comunità InsideTelegram Lab.
Al netto di complottismi, festeggiamenti e preoccupazioni cercherò di fare un pochino il punto della situazione e cercherò di dare una mia spiegazione sull’accaduto. Però per fare ciò, inizierò questo post offrendo alcune informazioni su quello che è successo!
Indice
24 Agosto ore 20:00 Pavel Durov viene arrestato
Alle ore 20:00 di sabato 24 agosto all’aeroporto Le Bourget (Seine-Saint-Denis), stando a quanto riferito dalle testate giornalistiche e televisive TF1 e LCI, Pavel Durov viene arrestato mentre scendeva dal suo jet privato. Per Pavel Durov il viaggio a Parigi pare non essere una cosa così improvvisata, ma organizzata e in cui si prevedevano alcuni incontri di lavoro. Inoltre, per Pavel era un ritorno in patria visto che è cittadino francese. Infatti, nel mese di agosto 2021, quando il nome del fondatore di Telegram, nato in Russia, fu pubblicato nella sezione naturalizzazione della Gazzetta Ufficiale, l’informazione passò inizialmente in gran parte inosservata tranne per la stampa russa che non ha esitato di attaccarlo.
Ufficialmente oggi Pavel Durov è un ragazzo di origini russe, che ha passato alcuni anni della sua vita in Italia, ma che detiene il passaporto degli Emirati Arabi e quello Francese.
La cosa divertente in tutto ciò, è che Pavel Durov ha più volte parlato in modo lusinghiero della Francia. A giugno, in un post sul suo canale Telegram, si è complimentato con il popolo francese e considera questo paese “il posto migliore per le vacanze”.
Perché ci servono queste informazioni?
Solo così possiamo fare il punto della situazione e sul perché il suo ritorno in patria era una cosa comoda per le autorità francesi.
Come è avvenuto l’arresto e perché è stato arrestato Pavel Durov?
Pavel Durov era schedato presso l’FPR (Archivio delle persone ricercate) ed era oggetto di un mandato di perquisizione emesso dall’OFMIN (Ufficio per i minorenni della direzione nazionale della polizia giudiziaria francese). Ufficio annesso alla direzione nazionale della polizia giudiziaria, è stato creato nell’agosto 2023.
Stando a quanto riportato da TF1 e LCI: “Si ritiene che l’assenza di moderazione, di cooperazione con la polizia e gli strumenti offerti da Telegram (numero usa e getta, criptovalute, ecc.)” lo rendono “complice del traffico di droga, di reati minorili e di truffe”, indicano i nostri colleghi. Tale mandato di mandato di perquisizione emesso dalla polizia giudiziaria, nei confronti di Pavel Durov, è basato su un’indagine preliminare e in atto in Francia.
L’arresto è stato eseguito dal dipartimento dell’ONAF, cioè il dipartimento nazionale antifrode dell’Ufficio delle dogane.
Di cosa è accusato Pavel Durov?
Stando alle varie indicazioni, Pavel Durov, potrebbe essere incriminato in base a diversi articoli, anche particolarmente complessi. La versione principale dell’arresto è che Pavel Durov è accusato di riluttanza a collaborare con le autorità locali. I media francesi affermano di voler rendere Durov complice di crimini come il terrorismo, il traffico di droga, la frode, il riciclaggio di denaro, i contenuti pedofili, la manipolazione di beni rubati, ecc. Possiamo dire che per le autorità francesi, Pavel Durov è diventato una specie di Pablo Escobar del web.
Sempre basandomi sulle informazioni apprese dai media francesi, pare che il capo di Telegram sia stato incriminato per aver permesso ai criminali di commettere “un numero innumerevole di reati e crimini” tramite Telegram. Stando a queste informazioni e queste indicazioni, se questa cosa venisse confermata, questa cosa non gli permetterà di commutare la pena in una multa o in un qualche altro intervento.
Cosa rischia Pavel Durov?
Essendo Pavel Durov ufficialmente cittadino francese, secondo le accuse preliminari rischia fino a 20 anni di carcere. Però di tutto questo non si ha una carta conferma.
Quello che si sa per certo, è che Pavel è stato preso in custodia e messo in stato di fermo ed è stato presentato al giudice istruttore, prima di un possibile rinvio a giudizio per domenica 25 agosto.
Fino a quest’ora, cioè le 11:35 del 25 agosto i mass media francesi non hanno più parlato dell’arresto e del processo di Pavel Durov, se non citando questo avvenimento nell’ennesima tonnellata di articoli in cui viene racconto chi è il fondatore di Telegram e in cui viene fatta leva su come la sua piattaforma è cattiva.
Cosa succederà a Telegram dopo l’arresto di Pavel Durov?
Questa è una delle domande che ho ricevuto più spesso dalle 21:15 di ieri sera e fino adesso. Quindi provo a rispondere dal mio punto di vista, dicendo questa cosa:
Al netto di complottismi e paranoie, ma anche “un amico che è amico di una fonte interna mi ha detto che…”, in questo momento quelli che potrebbero essere i processi interni dell’azienda in caso di arresto di uno dei fratelli Durov non sono stati resi pubblici e nessuno gli conosce.
Ufficialmente, mentre sto scrivendo questo articolo, sul blog ufficiale del progetto Telegram e sito aziendale, non hanno ancora rilasciato commenti su questo argomento. Anzi ieri intorno alle 19:30 veniva rilasciata una versione beta di Telegram per Android con alcuni miglioramenti e correzione di bug. Quindi la vita prosegue come se nulla fosse successo.
Probabilmente sarà così indipendentemente dal giudizio ottenuto nelle prossime ore da Pavel Durov. Perché alla fin fine il procedimento era rivolto contro di lui e non contro la sua azienda e i suoi dipendenti che sono liberi di continuare il loro operato.
Pare e ribadisco pare, perché ovviamente in queste ore ne ho lette di ogni tipo, che diversi utenti hanno segnalato ad alcuni amministratori di canali e gruppi che seguono quello che succede in casa Telegram e riportano anche se uno sviluppatore ha starnutito, che le segnalazioni fatte ad abuse@telegram.org e inviate non solo nelle ultime ore ma addirittura mesi fa, hanno iniziato a ricevere risposte a raffica alle loro segnalazioni. Pare e ribadisco, pare che nella maggior parte dei casi, tuttavia, per essere rapidi, i moderatori incaricati rispondono dicendo “Non ci sono problemi in questo canale/gruppo” senza controllare il report.
Quindi no, Telegram non chiuderà (almeno non penso che siano così folli da farlo) e non Telegram non verrà acquistato da nessuno. Immagino che a Elon Musk stia balenando per la testa quest’idea, visti gli apprezzamenti fatti da Pavel alla piattaforma Twitter in passato e poi a X. Quindi no, dormite sogni tranquilli perché una piattaforma da quasi un miliardo di utenti attivi al mese a livello mondiale, con migliaia di azienda serie e riconosciute a livello mondiale che hanno un canale o un bot non chiuderà da oggi a domani. Nella peggiore delle ipotesi faremo come succede in altre parti in giro per il mondo, passeremo per delle VPN o per il sistema interno di proxy.
Cosa succederà a TON dopo l’arresto di Pavel Durov?
Così come per la piattaforma Telegram, bisogna affrontare la situazione senza panico e paura per i pool (il che, ovviamente, non è molto piacevole, ma almeno comprensibile), per me andrà tutto bene. Si è vero che l’emissione principale di TON è controllata dallo stesso Durov, ma vi ricordo però che ha un team di persone e collaboratori, ma anche un fratello). Inoltre, se avete seguito in questi anni l’evoluzione di TON e del token dovreste sapere che un grande volume di token oggi è nelle mani di MM (DWF Labs = Grachev) e un altro grosso volume è nelle mani degli investitori OTC.
Quindi, chi può sostanzialmente rovinare il percorso di TON?
La risposta è più semplice di quello che si pensi. La quantità enorme di notizie con mezze verità, animate da informazioni fake e inesatte, che raramente vengono creati dal nulla.
Tanto ormai basta che una farfalla starnutisca in mezzo al Gran Deserto Sabbioso Australiano, perché poi crolli da qualche parte in giro per il mondo il valore di una o più crypto.
Quindi calma e sangue freddo.
Conclusione e riflessione personale:
Personalmente penso che questo arresto sia un ottimo momento per fare il punto della situazione e che crei un precedente per il futuro, non solo per Telegram ma anche per tutte le altre piattaforme. Non lo mai negato e non ho mai difeso quando in casa Telegram non sono state fatte le cose in modo corretto. È sempre stata l’applicazione sotto la lente di ingrandimento ed è sempre stata fatta a pezzi sia la piattaforma che l’azienda. Ma è anche vero che a volte non comunicano in modo corretto e coerente. C’è il Digital Services Act, il tanto temuto regolamento dell’Unione europea per modernizzare e ampliare la Direttiva sul commercio elettronico 2000/31/CE in relazione ai contenuti illegali, alla pubblicità trasparente e alla disinformazione.
Improvvisamente, dopo la sua entrata in vigore il pubblico Telegram sul territorio UE è diventato sotto i 45 milioni di utenti attivi al mese. Anzi per dirla tutta addirittura si è arrivati a fare stime sotto i 41 milioni di utenti attivi al mese. Questa cosa per me è una presa per il culo da parte dell’azienda Telegram, che improvvisamente ha iniziato a raccontare come i milioni di utenti atti su Telegram sono da un’altra parte e non sul territorio UE.
Poi allo stesso tempo penso a questa cosa, visto che ho una memoria storica penso che alla fin fine, che Pavel Durov e il fratello non sono i primi, così come le loro piattaforme non saranno gli ultimi a subire un arresto e un processo, ma anche aver detto mezze verità per un proprio interesse personale e soprattutto per non rispettare le leggi come richiesto. Se si cercano informazioni su John McAfee, non c’è almeno un articolo che non parli di un suo arresto. Idem se parliamo di Julian Assange, tra WikiLeaks e altre cose ha avuto a che fare con la legge.
Questi come tanti altri imprenditori del web hanno visto non una volta aprirsi le porte delle aule dei tribunali o quelle dei carceri, per le loro creazioni e come queste venivano usate da terzi. Possiamo metterci qui a fare come Elon Musk e Robert Kennedy in cui gridiamo ad una volontà della cattiva UE che vuole limitare la libertà di parola etc. Però come dico sempre, siamo di nuovo davanti ad un momento storico in cui al posto di analizzare il problema e trovare la soluzione, invece siamo qui di nuovo guardiamo da un’altra parte. Si è sempre cercato l’uomo cattivo e c’è sempre sta la caccia alle streghe ne mondo della tecnologia.
Dal mio punto di vista, sono almeno una ventina di anni che sono attivo tutti i giorni sul web, mai si è cercato di trovare una soluzione al problema di turno. La cosa più triste è che il più delle volte, uno dei problemi più grossi della tecnologia e del web sono le persone. Infatti, le persone usano la tecnologia in modo sbagliato, sin dalla notte dei tempi, perché spesso è stato detto loro che non ci sono regole e delle leggi che li puniscono. Ed effettivamente in alcuni casi non ci sono regole scritte e neanche leggi, ma possono essere introdotte. Quindi ecco che la tecnologia a questo punto si deve auto proteggere, mettendo limiti e limitando le persone.
Era un sito di commercio elettronico che funzionava attraverso i servizi nascosti del software di anonimato Tor. Solo attraverso Tor, infatti, era possibile accedere al sito.
Così come, alle persone va insegnato che non possono solo puntare il dito contro X e non anche contro Y, facendo finta in modo ipocrita che Y fa le cose bene e X non le fa. Non dimentichiamoci la ricerca dell’associazione Center for Countering Digital Hate nel Regno Unito: 714 post di odio contro gli ebrei su Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e TikTok non sono stati cancellati dopo 6 settimane, nonostante le segnalazioni ai moderatori. I social media: “No all’antisemitismo, faremo di più”.
Perché se vogliamo migliorare questo mondo, non è puntando il dito e dicendo che l’altro lo fa meglio, perché altrimenti siamo davanti ad un modo di comportarsi ipocrita e per niente utile.
Probabilmente da questo arresto e da questa situazione non impareremo di nuovo nulla, ci focalizzeremo solo su:
– è vero su Telegram c’è solo la droga e le cose illegali
– è vero gli altri fanno tutto presto e subito e Telegram no
– etc
Così come probabilmente la stessa Telegram non imparerà molto da questo e con molta probabilità finirà a prescindere con un nulla di fatto.
Questo è quello che io avevo da raccontare, adesso a voi i commenti.
Vi aspetto sul nostro canale ufficiale su Telegram, ma anche nel supergruppo InsideTelegramLab e nel canale InsiDevCode.
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Semplice, diretto e genuino.
Mi é piaciuto il tuo intervento: ripetere e condividere concetti “apparentemente” banali o scontati é comunque una cosa buona e benevola verso gli altri (“repetita jùvant” dicevano i latini, ripetere i concetti aiuta il processo di apprendimento ed è alla base della comunicazione). Tuttavia oltre a questo, ritengo che i tuoi suggerimenti siano davvero azzeccati e colgano nel segno anche le criticità del percorso di affermazione di ogni artista contemporaneo. Perciò, semplicemente, grazie!
Ti ringrazio molto per questo tuo commento.