Una risposta al video Telegram: rischio carcere

Volevo e volevamo dare una risposta al video Telegram: rischio carcere realizzato dal avv. Angelo Greco. 
Ho scelto di scrivere un post di risposta al video pubblicato su YouTube, perché a quanto pare io riesco a vedere il mio commento, ma tantissime altre persone non riescono a farlo. Quindi se come in queste ore in molti hanno chiesto il mio parere, vorrei proporvi la mia risposta messa sotto il video dell’avvocato, e visto che ci sono vorrei aggiungere qualche cosa in più a questo punto.

Prima di continuare, voglio dirvi questa cosa importante!

  • Il mio articolo e post, è una risposta educata, documentata e che non vuole essere un attacco verso nessuno.  Anzi vorrei che fosse un luogo di dibattito pubblico, educato e civile.
  • Non voglio vedere orde di leoni da tastiera sotto questo post e tanto meno sotto il video dell’ avv. Angelo Greco, in cui viene attaccato gratuitamente.

Detto questo e fatta questa premessa, andiamo a vedere insieme che cosa ho risposto e come ho argomentato la mia risposta al video.

Telegram: rischio carcere

Il commento al video Telegram: rischio carcere

Buongiorno Sig. avv. Angelo Greco,
Essendo io uno di quei professionisti che conosce bene la materia della tecnologia, della sicurezza informatica e poi di quello che è il mega mondo delle applicazioni di messaggistica istantanea, quindi anche di Telegram, sono qui per contraddirla e mi limiterò alla parte di mia competenza, non mi azzarderei mai a contraddirla sulla parte legale/morale. Questo perché per quello che riguarda la legge, sicuramente lei è molto più preparato di me, ma soprattutto perché io stesso cerco di spiegare la tecnologia e il suo corretto utilizzo.

  • Partiamo per punti:
    Come prima cosa, le chiederei gentilmente di fornire dei link autoritari, quindi possibilmente forniti dalle forze dell’ordine competenti, in cui viene dimostrato che Telegram è più pericolosa delle altre app e che questa viene utilizzata solo per fare del male.
    Le ricordo, che così come io sono responsabile di quello che scrivo sotto il suo video e in giro per il web, pure lei è responsabile delle sue affermazioni, poi visto che lei è un avvocato e vuole fare informazione semplice e diretta, dovrebbe fare due cose: citare le fonti sempre, per ogni affermazione e provare ad entrare in contatto con professionisti come me per capire qualcosa in più sul mondo delle applicazioni per la messaggistica istantanea.
    Quindi per questo primo punto, resto in attesa di una sua cortese risposta, in cui mi mostra i dati dal 2013 anno di nascita di Telegram e l’avvento delle app per la messaggistica istantanea e fino ad oggi, giorni in cui lei fa questa affermazione.
  • Indagine Wired:
    In realtà non è stata solo Wired Italia a parlare del Revenge porn su Telegram, però loro sono responsabili di aver fatto incrementare il numero degli utenti di quei canali e gruppi, visto che per ore e ore hanno lasciato i nomi in chiaro e grazie a moltissimi dei loro utenti si è anche potuti accedere a questi gruppi e canali, perché c’erano i link dedicati. Quindi a differenza dell’indagine svolta da Luca Mercatanti e quella svolta da Marco Camisani Calzolari, i ragazzi di Wired Italia hanno voluto utilizzare SEO e il sensazionalismo, su un argomento deplorevole e un’azione quella del Revenge Porn che viene criticata, disprezzata e segnalata da tutta la comunità di Telegram, WhatsApp, Facebook Messenger e tutte le altre app. Visto che quello che succede su Telegram è la stessa identica azione che ci svolge sulle altre app.Allego un paio di articoli:
  1. Rimini, violentata in discoteca: amiche inviano video su Whatsapp
  2. Viterbo, il padre di Riccardo Licci: «È vero, gli ho detto di buttare il telefono Ma non ho visto i video dello stupro»
  3. Mamma umbra arrestata per le violenza sessuale sulla figlia, il giudice: bimba concepita solo per essere abusataGià che ci sono, invito lei e la sua comunità a mettere “cyberbullismo su” all’interno di un qualsiasi motori di ricerca e tutti completeranno la frase con “cyberbullismo su whatsapp”. Quindi anche in questo caso allego almeno una fonte: Cyberbullismo, insulti a compagno disabile su Whatsapp: minori ammoniti.Forse lei non lo sa e forse neanche la sua comunità lo sa, ma Telegram ha un canale verificato e ufficiale che è raggiungibile da questo link https://t.me/stopCA, dove segnalano quotidianamente quanti canali, gruppi, supergruppi o bot bloccano perché si occupano di Revenge Porn, violenze sui minori e tutto quello che lei ha raccontato al volo. Non solo hanno anche aperto una casella di mail dedicata a questo canale, utile per segnalare tutti i canali, bot, gruppi e supergruppi privati è la seguente stopCA@telegram.org. Inoltre, visto che sono qui come conoscitore della piattaforma, vorrei segnalare a lei e alla sua comunità, che esistono anche altre due mail a cui ci possono segnalare cose illecite presenti in Telegram: abuse@telegram.org e ca@telegram.org.
  • Punto IP:
    Diciamo che lei ha cercato di fare un racconto molto semplice e senza neanche provare a dare una spiegazione giusta su che cos’è l’IP, come questo funziona, a cosa serve e tante altre cose. Lo capisco che è una scelta editoriale, quindi rischiava con un video di oltre 15 minuti di far perdere l’attenzione degli utenti, quindi giustamente si è limitato a dire una cosa al volo. Chissà magari ha anche intralciato qualche indagine adesso che ha svelato il trucco che la polizia postale è a caccia su internet di criminali utilizzando il tracciamento attraverso l’indirizzo IP. Però non sono qui per questo.
  • End-to-end:
    Non so che cosa dire su questo punto, se non che una persona con poche capacità informatiche e tecniche l’avrebbe spiegata meglio sta cosa. Però anche qui, penso che sia colpa dei tempi e del piano editoriale.
  • Punto terrorismo:
    Telegram si poterà questa croce del terrorismo per anni e anni, ma allo stesso tempo lei ha dimenticato di nuovo di precisare due cose, eppure lei è un avvocato e alcune cose dovrebbe saperle bene. Come per esempio che l’Europol sul loro sito ufficiale ha rilasciato questo comunicato: Referral Action Day against Islamic State online terrorist propaganda. Non solo Telegram è da anni che combatte tutti i giorni i criminali e i terroristi, ma per i terroristi ha pure creato un canale ufficiale e verificato che può essere visitato per vedere il loro impegno quotidiano nel combattere chi utilizza questa piattaforma per scopi terroristici, ecco il link al canale https://t.me/ISISwatch.
  • Punto giornali:
    Mi piace moltissimo come viene presa di mira una sola applicazione, d’altronde lo scopo era quello di attaccare Telegram, mica le altre applicazioni di messaggistica istantanea. Tanto non sia mai che su WhatsApp girano copie di giornali distribuite in modo illegale, anche se in realtà esistono centinaia di gruppi: I giornali gratis si trovano anche su WhatsApp. Perché la FIEG non chiede di bloccarlo? Forse perché non è la soluzione. Infatti l’indagine della Procura di Bari non ha preso di mira solo i canali e i gruppi di Telegram, ma anche quelli di WhatsApp, ma giustamente a lei questo è sfuggito. Ripeto io sono responsabile di quello che io scrivo in questo commento e di come parlo dell’applicazioni di messaggistica istantanea, quindi attenzione perché pure lei è responsabile per le sue parole e per le inesattezze dette.

Conclusione:
Avrei voluto scrivere molto di più, però mi fermo qui e provando a ricordarLE, ma anche alla sua comunità che quasi 10 milioni di utenti a livello mondiale hanno ricevuto e ricevono informazioni dai Ministeri della Salute per quello che riguarda il Covid. Il nostro Ministero della Salute ha oltre 600.000 iscritti. Vorrei ricordarle che il Ministero della Pubblica Istruzione ha ben due canali dedicati in cui ha offerto e offre ancor oggi informazioni agli studenti. Vorrei ricordarle che la Rai quasi una volta alla settimana presenta e lancia qualche nuovo canale Telegram dedicati ai loro programmi e canali. Vorrei ricordare che la FIGC stessa ha invitato tutte le società di calcio dalla serie B in giù di aprire un canale Telegram dedicato. Visto che si parla di sport, vorrei ricordare il canale ufficiale SPORT e SALUTE https://t.me/SporteSalute, dove gli sportivi hanno potuto ottenere tutte le informazioni necessarie in questo periodo di lockdown.
In realtà mi fermo qui, perché la lista è immensa di testate giornalistiche nazionali e internazionali con un canale ufficiale su Telegram, società Televisive, società aeronautiche, ministeri etc, etc.

Però giustamente lei ha voluto fare un video in cui attacca quella fetta del 2% di utilizzatori di Telegram, che pensano di farla franca all’interno di un’applicazione come questa oppure all’interno di altre applicazioni di messaggistica istantanea. Visto che ha parlato di Telegram in questo modo, può iniziare ad analizzare quello che succede su Instagram (dove vengono copiate le identità delle persone?), quello che succede su TikTok (dove la privacy di minorenni è in pericolo tutti i giorni, ma anche come viene usata da pedofili?), parlerà anche di WhatsApp trattando gli stessi identici argomenti di Telegram (il testo è lo stesso, basta solo che al posto della parole Telegram metta WhatsApp).

In attesa di una sua risposta le auguro una buona giornata.
Commento firmato da Flavius Florin Harabor e la comunità InsideTelegram

Questo è il commento che ho pubblicato su Youtube, però visto che mi sono spostato da quella piattaforma, al nostro blog personale, vorrei anche aggiungere un commento extra alla didascalia del video:

La tecnologia è un boomerang. Fa apparire normali cose che tecnicamente sono possibili, ma che la legge però vieta. Così, commentare un post denigratorio su un social o inoltrare un video hard che si è ricevuto su una chat sul telefonino, per quanto facile sia, è altrettanto rischioso: in ballo ci sono reati assai gravi. Telegram è, su tutte, l’app di messaggistica dove si consumano più crimini. Lo sapevate? Certo che lo sapevate. E lo sa anche la polizia che, qualche settimana fa, ha chiuso una serie di gruppi di revenge porn. In questo video voglio parlare di tutti i rischi che può comportare l’installazione di Telegram sul telefonino e ovviamente un uso non appropriato. Ci sono molte cose che dovete sapere.

Sono e anzi siamo d’accordo che la tecnologia è un boomerang, lo sostengo dal primo giorno che ho iniziato ad espormi pubblicamente nel parlare di tecnologia e lo dico da ancor prima, visto che sin dall’età di 9 anni studio l’informatica e la tecnologia, quindi a 32 anni penso che qualcosa ne capisca, se ci sommiamo gli oltre 15 anni di esperienza sul campo.

Non apprezzo per niente la disinformazione o l’informazione fatta per un proprio tornaconto personale, non apprezzo l’informazione fatta senza fonti e senza numeri, soprattutto quando questa informazione viene fatta da persone che vengono considerate molto più preparate della media. Quindi quando leggo che Telegram è, su tutte, l’app di messaggistica dove si consumano più crimini, senza uno stralcio di link o un’immagine di un grafico nel video, mi sento preso in giro e sembra che il mio lavoro valga zero, perché sicuramente quando io vado a parlare di Telegram for Business, al posto di parlare della sua utilità devo stare a perdere il tempo a sviscerare numeri su numeri e analizzare giornali nazionali, ma anche internazionali per rispondere ad almeno una persona che una domanda del genere me la farà.

Affermare che c’è un grosso rischio di installare Telegram sul proprio telefonino, è un’altra di quelle cose a cui mi devo preparare a rispondere, perché non mi basta più la parte tecnica della documentazione ufficiale, qui serve una spiegazione semplice e devo dedicare del tempo a dare una risposta a persone come lei avvocato che fanno queste affermazioni a cuor leggero.

Video Telegram: rischio carcere

Per giustizia e dover di cronaca e prima di passare alla mia conclusione finale, vi lascio il video, si sa mai che improvvisamente sparisce dalla lista come è sparito il mio commento sotto:

Conclusione

Il sottoscritto Flavius Florin Harabor è uno di quelli che ha sempre combattuto il Revenge porn a 360° e senza territorio, segnalando siti, gruppi su Facebook, su WhatsApp e Telegram. Non solo mi sono esposto pubblicamente e all’interno del canale podcast Onair su Telegram, la seconda puntata per la precisione, ho fatto tutta una puntata dedicata al fenomeno, non solo sul mio canale di podcast ma anche in altri progetti.  Dagli ideatori di InsideTelegram e dalla comunità InsideTelegramLab è nato il progetto Canali e gruppi da segnalare (V.M.18), dove abbiamo cercato e cerchiamo di aiutare a combattere il fenomeno. 

Sempre all’interno del canale di podcast Onair su Telegram, c’è anche la puntata dedicata alla battaglia contro Telegram per la questione dei canali e dei gruppi che distribuivano giornali. Questo come appunto, si sa mai che qualcuno pensi che il sottoscritto abbia secondi fini.

Non vorrei che qualcuno interpretasse male questo post e queste parole, non ho scritto il commento sotto il video e neanche il post perché sono un fan boy Telegram oppure perché la società Telegram LLC mi paga per difenderla, ho scritto tutto ciò perché noi stessi all’interno della nostra comunità su Telegram, quindi all’interno del gruppo InsideTelegramLab abbiamo sempre criticato, punito (bannando ovviamente) e analizzato gli errori fatti da questa piattaforma. Quindi noi siamo ancor più incazzati quando vediamo che l’applicazione viene utilizzata male e quando vediamo che le persone utilizzano male la tecnologia.

Volete sapere quanto ci teniamo nel far vedere che Telegram è un posto bellissimo e non è quello dove si rischia il carcere?
Bene prendete il progetto InsideBind, dove ogni giorno dal 10 Marzo 2019 almeno 2 persone dedicano gratuitamente dalle 2 alle 3 ore quotidianamente per controllare se i canali segnalati rispettano le linee guida del progetto e di Telegram, se le richieste ricevute sono e contengono qualità, e dove ogni giorno combattiamo contro coloro che pur di prendere 1 centesimo dal banner pubblicitario indicizza la peggior feccia sulla faccia della terra.

In chiusura, chiederei per davvero a tutti coloro che vogliono attaccare Telegram, di iniziare a guardare lo sporco che c’è sul web e come Internet ha dato la possibilità alle bestie di avere visibilità, visto che pedofili, assassini, criminali di vario genere, meretrici e terroristi, sono sempre esistiti. Vorrei ricordare che non è colpa del mezzo, ma di come il mezzo viene utilizzato, perché se fosse colpa del mezzo dovremo fare causa alle case costruttrici di moto e auto, produttori di coltelli e armi da fuoco, etc.

Questa è la mia risposta, adesso vi invito a lasciare un commento qui sotto con la vostra opinione e il vostro parere.

About the author

Blogger e Sviluppatore, appassionato sin da piccolo dell’informatica e di tutta la tecnologia. Tra i progetti realizzati: http://www.insidevcode.eu/ e http://androidos-lab.it

2 Comments

  1. Annalisa 29 Giugno 2020 Reply
    • Flavius HaraborAuthor 29 Giugno 2020 Reply

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