Dopo due anni e due mesi, il progetto Telegram non è più bandito in Russia!
Dopo aver tentato per anni di bloccare in tutti i modi possibili Telegram in Russia, le autorità russe hanno finalmente deciso di revocare il ban per l’applicazione di messaggistica nel Paese. Se ci pensiamo ai milioni di dollari spesi per bloccare Telegram, senza avere nessun risultato utile, se non creando grossissimi disservizi ad altre aziende, ci fa ridere un pochino la situazione.
Roskomnadzor, cioè il Servizio federale per la supervisione della connessione e comunicazione di massa, ha ufficialmente annullato il divieto di utilizzare Telegram in Russia.
In una dichiarazione ufficiale del 18 giugno, Roskomnadzor ha confermato che le autorità hanno rimosso le restrizioni che impedivano l’accesso al servizio di messaggistica Telegram, in accordo con il Procuratore Generale della Russia.
Inoltre, Roskomnadzor ha lodato la volontà di Pavel Durov, CEO di Telegram, di ostacolare estremismo e terrorismo sulla piattaforma, garantendo al tempo stesso la privacy degli utenti.
La notizia è arrivata attraverso un comunicato ufficiale pubblicato dal governo russo, nel quale si può leggere:
“Valutiamo positivamente la prontezza espressa dal fondatore di Telegram per contrastare il terrorismo e l’estremismo.
In accordo con l’Ufficio del Procuratore Generale della Federazione Russa, Roskomnadzor rimuove i requisiti per limitare l’accesso a Telegram Messenger.
Siamo pronti a collaborare con tutte le società Internet che operano nel paese per sopprimere rapidamente la diffusione di informazioni terroristiche ed estremiste, la pornografia infantile e la promozione di suicidi e droghe.”
Grazie a Daz di InsideTelegram Lab per la traduzione.
Insomma non sappiamo che cosa ha spinto Roskomnadzor a ritornare sui suoi passi rispetto alla battaglia potata avanti due anni fa che gli ha visti vincitori in tribunale. Quello che possiamo dire è che sicuramente da qualche parete entrambi le parti in causa hanno cercato di venirsi incontro e hanno cercato di trovare una soluzione al problema. Forse nella decisione che ha spinto Roskomnadzor a togliere il ban a Telegram in Russia ha pesato molto il fatto che l’applicazione nonostante il blocco ha toccato la quota dei 30 milioni di utenti attivi al mese. Utenti che sono sono semplicemente dei fruitori di contenuti, ma che spesso utilizza l’applicazione in ottica business, infatti se andiamo a vedere la ricerca fatta dai colleghi di TgStat vediamo che il 41% degli utenti russi intervistati ha dichiarato di guadagnare fino a 45 mila rubli al mese, un altro 32% ha dichiarato di guadagnare da 46 a 90 mila rubli al mese e poi troviamo un 15% degli intervistati che dichiara di guadagnare da 91 a 150 mila rubli al mese.
Certo 150.000 rubli al mese, al cambio attuale sono 1916,18€, non sono sicuramente somme da capogiro, però sono comunque un giro d’affari non da sottovalutare e soprattutto portato avanti nonostante il ban dell’applicazione nel Paese.
Bene noi per il momento ci fermiamo qui, adesso la parola passa a voi. Quindi lasciateci un commento qui sotto con le vostre impressioni.
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