SEC vs Telegram, il giudice distrettuale statunitense P. Kevin Castel, del distretto meridionale di New York, ha ordinato a Telegram si interrompe l’emissione di token GRAM.
Lo sappiamo che è passato un pochino di tempo dall’ultima volta che abbiamo parlato di Telegram Open Network (TON) all’interno del nostro blog. È anche vero che in questo periodo, cioè che va dall’avvio della causa a Telegram nell’ottobre 2019 da parte della SEC, non vi abbiamo mai raccontato nulla all’interno di questo blog, ma ci siamo soffermati ad informarvi attraverso i nostri canali e gruppi Telegram.
Quindi quale miglior modo di ritornare a parlare della guerra SEC vs Telegram, se non a poche ore di distanza dall’ingiunzione preliminare del 24 Marzo del giudice distrettuale statunitense P. Kevin Castel.
Indice
SEC vs Telegram, che cos’è successo da ottobre 2019 ad oggi?
Dal mese di ottobre 2019 ad oggi, cioè fino all’ingiunzione preliminare, in questi mesi ne abbiamo visto di cotte e di crude nella guerra SEC vs Telegram. Ci sono stati colpi di scena, dove comunità e entità di diverso genere si è schierata da una parte e dall’altra della barricata. Diciamo che sono volati colpi a suon di carte bollate e sono usciti fuori alcuni dettagli che alcuni solo potevano supporre o immaginare, ma mai avrebbero pensato che fosse vero.
Nella guerra a suon di accuse e di documenti, ad un certo punto sono iniziate a trapelare alcune informazioni molto interessanti, come per esempio che uno degli investitori che hanno partecipato a una delle due ICO private dedicata a TON è Laurene Powell Jobs.
Si avete capito benissimo, parliamo proprio della vedova del CEO e co-fondatore di Apple Steve Jobs, che a quanto pare è stata uno dei primissimi investitori che ha creduto nel progetto. Certo non ha tirato fuori capitali immensi, però ha contribuito con un cachet di 5 milioni di dollari.
Per non parlare degli ex-oligarchi russi, che a quanto pare amano i progetti realizzati dai fratelli Durov. Infatti nella guerra SEC vs Telegram, ad un certo punto sono comparsi anche i nomi di Abramovich, Abyzov e Gutserie, che a quanto pare hanno scelto di investire alcuni milioni di dollari in questo progetto.
Certo non sono solo questi gli investitori che sono usciti alla luce dalla guerra SEC vs Telegram, infatti questi nomi sono solo alcuni dei 175 investitori che hanno partecipato alle due ICO private e che hanno messo sul piatto ben 1,7 miliardi di dollari.
Soldi che in questo periodo Telegram Group Inc. e TON Issuer Inc, hanno utilizzato per lanciare diversi contest dedicati allo sviluppo della blockchain TON, così da poter rispondere per le rime alla SEC che ha messo in dubbio il reale stato di sviluppo della blockchain di Telegram.
Se come i colpi bassi da parte della SEC, contro il progetto TON e tutto il suo mondo non sono stati pochi, non possiamo non segnalarvi anche il fatto che la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, ha affermato e considerato che la criptovaluta Gram di Telegram varrebbe meno delle ciambelle.
SEC vs Telegram, che cosa afferma il giudice nell’ingiunzione preliminare?
Insomma dopo aver fatto un piccolo riassunto di quello che è successo dal mese di ottobre 2019 ad oggi, vediamo però che cosa è successo nelle ultime ore e che cosa ha scritto il giudice all’interno dell’ingiunzione preliminare.
Il giudice P. Kevin Castel afferma:
“La Corte ritiene che la SEC abbia dimostrato che i contratti e gli accordi in esame, inclusa la vendita di 2,9 miliardi di token Gram a 175 acquirenti in cambio di 1,7 miliardi di dollari, fanno parte di un più ampio sistema di distribuzione di token nel mercato pubblico secondario, che sarà supportato dagli sforzi in corso dal gruppo Telegram”.
Tutto il documento di 44 pagine, rilasciato dal giudice è molto interessante da leggere, capire e analizzare, perché racchiude alcune informazioni interessanti. Infatti, al’interno di questo documento il giudice ha indicato che l’entità Telegram Group Inc.e TON Issuer Inc., hanno realizzato un sistema per massimizzare quantità di denaro che gli investitori avrebbero guadagnato dalla vendita dei token in un secondo momento sfruttando i mercati aperti.
Infatti, un’altra affermazione rilevante da parte del giudice Kevin Castel è la seguente:
“Viste le realtà economiche del test Howey, la Corte considera che, nel contesto di questo schema, la rivendita dei token Gram sul mercato pubblico secondario sarà una vendita non registrata di titoli”.
In poche parole il giudice ha voluto far notare, seguendo l’analisi Howey (nome preso da un caso storico della Corte Suprema americana per la valutazione dei titoli) che gli acquirenti si aspettavano profitti da questo investimento in token Gram, sebbene il gruppo Telegram sostenesse che ciò non sarebbe stato il punto di forza nello sviluppo e nel mantenimento del progetto TON.
Non solo, all’interno del documento il giudice ha fatto una distinzione tra i token Gram e lo scopo per cui sono nati e i titoli che gli investitori presumibilmente hanno acquistato durante l’offerta iniziale di token. Stando a questo particolare, la Corte ritiene che gli accordi di acquisto e la distribuzione prevista da parte degli acquirenti originali facciano parte di un unico sistema, cioè un accordo di investimento per guadagnare. Quindi i token sono stati acquistati come contratti di investimento che soddisfacevano i criteri Howey e quindi in questo caso i Gram sono da considerarsi titoli.
Inoltre la Corde distrettuale di New York, attraverso il giudice P. Kevin Castel, ritiene che la SEC abbia dimostrato in modo chiaro che il destino degli investitori era ed è legato al successo dell’impresa, sia prima e sopratutto dopo il lancio della blockchain TON, e che il profitto di ciascun acquirente iniziale dipendeva e dipenderà direttamente dal successo nello sviluppo e nel lancio della blockchain.
Allo stesso tempo, pure il gruppo dietro allo sviluppo dell’applicazione Telegram e di tutto il suo ecosistema dipendono a loro volta dal successo del lancio di TON, perché in caso di fallimento il gruppo subirà danni finanziari e di reputazione.
Nel documento si leggere:
“I fondi della vendita di token nel 2018 sono stati utilizzati per coprire i costi di gestione per un importo di 190 milioni dollari, mentre nel periodo che va dal 2019 al 2020, sono stato spesi altri 220 milioni di dollari. Il mancato avvio di TON entro i termini contrattuali richiederà a Telegram di restituire fondi non spesi ai propri clienti originali, privando Telegram della sua principale fonte di finanziamento per i crescenti costi della piattaforma di messaggistica. Questa perdita di finanziamento potrebbe essere dannosa per la capacità di Telegram di continuare ad espandere o addirittura supportare il suo prodotto, danneggiando così l’intera società “.
Inoltre il giudice ha deciso e dichiarato che:
“Il tribunale prescrive di vietare il rilascio e il trasferimento di Gram agli acquirenti originali, prevenendo in tal modo l’esito della violazione in corso.”
Leggi l’ingiunzione preliminare completa direttamente da qui:
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Conclusione:
Da una parte in molti abbiamo pensato che sarebbe stata difficile per il gruppo Telegram vincere la battaglia contro la SEC, ed ecco che un pochino il tempo ci ha confermato questo pensiero. Però allo stesso tempo sappiamo e abbiamo notato che il gruppo Telegram non si è mai fermato e ha chiesto una mano a tutti per far si che Telegram Open Network diventasse una realtà.
Infatti mentre la guerra SEC vs Telegram era in pieno svolgimento si sono conclusi diversi contest e allo stesso tempo Telegram ha presentato Catchain, il suo algoritmo di consenso BFT.
Si può dire che il gruppo Telegram, forte anche dal sostegno offerto dagli investitori che non hanno voluto accettare un rimborso e non hanno chiesto nessun indennizzo, ha lavorato moltissimo è in questi mesi hanno presentato al mondo diverse risorse risorse, documenti e anche i codici sorgenti di diversi progetti. Tra questi codici sorgenti, non possiamo non segnalarvi il codice sorgente del Grams Wallet di Telegram disponibile su GitHub.
Non possiamo non segnalarvi di nuovo il sito test.ton.org, cioè il sito ufficiale del progetto TON dove potete leggere e scoprire tutto sulla piattaforma di blockchain Telegram Open Network. Infatti all’interno del sito potete trovare file e risorse per tutti i gusti.
Quindi nonostante tutto, il gruppo Telegram ha lavorato e sta lavorando per rispettare i termini contrattuali presi con i propri investitori. Lo sappiamo tutti e lo sa anche il giudice Kevin Castel che dal lancio della blockchain TON dipendono molte cose, ma soprattutto dipende della sopravvivenza di Telegram.
Noi come al solito ci fermiamo qui, anche perché abbiamo messo un pochino di carne al fuoco, però ricordatevi che vi aspettiamo sul nostro canale ufficiale su Telegram, ma anche nel supergruppo InsideTelegramLab. Inoltre potete trovare un mix di notizie in inglese e in italiano, dedicate alla guerra SEC vs Telegram, così come potete trovare notizie dedicate alla blockhain Telegram Open Network, ai token Gram e ai progetti basati su TON all’interno del nostro canale InsideTON.
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